Covid-19, Ema: monitorare effetti collaterali dei farmaci aiuterà a migliorare conoscenza virus

Covid-19, Ema: monitorare effetti collaterali dei farmaci aiuterà a migliorare conoscenza virus

28/04/2020 - L’Agenzia europea del farmaco invita a segnalare i sospetti effetti collaterali dei medicinali utilizzati nel contesto dell'epid...

L’Agenzia europea del farmaco invita a segnalare i sospetti effetti collaterali dei medicinali utilizzati nel contesto dell'epidemia Covid perché «la comprensione del nuovo virus è ancora incompleta – spiega l’Ema - comprese le possibili interazioni con i medicinali che i pazienti potrebbero assumere».

Dunque, «i pazienti e gli operatori sanitari - spiega in una nota - possono aiutare a raccogliere prove preziose per informare le decisioni sull'uso sicuro ed efficace dei medicinali con l'evoluzione della pandemia». L'Ema e le autorità nazionali competenti ricordano ai pazienti con coronavirus confermato o sospetto di segnalare i sospetti effetti collaterali causati da uno qualsiasi dei medicinali che stanno assumendo: sia dai farmaci per il trattamento di Covid-19 (anche quelli usati off label), che dai medicinali assunti dai pazienti per gestire malattie preesistenti.

L'Ente regolatorio europeo, pochi giorni fa, aveva già evidenziato il rischio di gravi effetti collaterali con la somministrazione di clorochina e dell'idrossiclorochina, attualmente autorizzate per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni. I due farmaci vengono ultimamente utilizzati anche per il trattamento al Covid-19, ma l’Ema precisa che «i dati clinici sono ancora molto limitati e inconcludenti e gli effetti benefici di questi medicinali contro il Covid-19 non sono stati dimostrati».

Alcuni studi clinici che stanno attualmente studiando l'efficacia della clorochina o dell'idrossiclorochina nel trattamento di Covid-19 «utilizzano dosi più elevate di quelle raccomandate per le indicazioni autorizzate. Mentre possono verificarsi gravi effetti collaterali con le dosi raccomandate, dosi più elevate possono aumentare il rischio di questi effetti collaterali, inclusa un'anomala attività elettrica che influenza il ritmo cardiaco», aveva messo in guardia l’ente regolatorio. Da qui la raccomandazione agli operatori sanitari di «monitorare attentamente i pazienti con Covid-19 che ricevono clorochina o idrossiclorochina e di tenere conto dei problemi cardiaci preesistenti che possono rendere i pazienti più inclini a problemi del ritmo cardiaco. Dovrebbero considerare attentamente la possibilità di effetti collaterali, in particolare con dosi più elevate, e prestare particolare attenzione quando si associa il trattamento con altri medicinali come l'azitromicina che possono causare effetti collaterali simili sul cuore».

 

Fonte: Filodiretto

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