Pillole di informazione, II simposio: studiare per offrire al meglio la professione

Pillole di informazione, II simposio: studiare per offrire al meglio la professione

Pillole di informazione: farmacisti devono confrontarsi e studiare sempr...

Studiare per "offrire" al meglio la professione e assecondare sempre di più le necessità della popolazione. Solo così la farmacia può essere il presidio insostituibile, quello che è veramente. Con questa premessa Ivan Tortorici, farmacista e promotore del simposio informativo di "Pillole di informazione" introduce la seconda edizione dell'incontro, svoltosi quest'anno ad Anagni, nato dall'esperienza social di un gruppo Facebook di titolari di farmacia che da tempo si confrontavano solo online sulle problematiche della categoria.
«Il simposio - spiega Tortorici in un video - trae spunto da un sistema americano per conoscersi, lo "speed date". Noi lo applichiamo ai farmacisti perché vogliamo che facciano sempre di più gruppo e rete, e che si rompa il muro della tastiera che a volte si crea sui social, luogo di origine di Pillole di informazione, per non fermarsi al virtuale ma diventare qualcosa di concreto sul territorio. Infatti, Pillole adesso è un'associazione senza scopo di lucro, quindi abbiamo una veste giuridica a tutti gli effetti e non più un gruppo social e basta». L'argomento principale del simposio è la socializzazione: «L'obiettivo è unire i farmacisti, anello importantissimo del sistema sociale. Le farmacie sono sempre presenti sul territorio, dalle città ai piccoli centri. Per dare sempre di più ai nostri pazienti, è importanti che i farmacisti parlino, si organizzino e studino. Studiare per "offrirci" al meglio e assecondare sempre di più le necessità della popolazione. Solo così la farmacia può essere il presidio insostituibile, quello che è veramente».

«È un momento cruciale per la nostra professione - aggiunge Raffaele La Regina, farmacista titolare della provincia di Salerno -. La farmacia sta cambiando non solo in Italia ma in tutto il mondo. È necessario un cambio di paradigma, e il farmacista è quello attore che più di ogni altro nel servizio sanitario nazionale, può fare la differenza e può fare da anello di giunzione tra le varie figure professionale coinvolte nel processo di cura. Tocca a noi capirlo, bisogna guardare per l'ultima volta al passato glorioso e ringraziarlo per quello che ci ha dato e con l'animo predisposto guardare al futuro per continuare a portare avanti la nostra professione, rinnovarci, migliorarci, e far capire al Servizio sanitario nazionale che non siamo semplici dispensatori perché la logistica può farla chiunque»

 

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